La musica natalizia

La festa del Natale è da secoli una fonte di ispirazione musicale particolarmente suggestiva. Qui non ci proponiamo certamente di fare una storia sistematica della musica natalizia, ma solo di evidenziare qualche composizione interessante tra le molte che si potrebbero indicare.
Tra gli inni più antichi merita senz’altro citare il Puer natus e quello mariano Alma Redemptoris mater, due melodie che su una base gregoriana evidenziano già la tendenza alla musica tonale (e non a caso ci appaiono particolarmente orecchiabili, diversamente dal gregoriano più antico).
Ma il tipo di musica che più comunemente nell’immaginario comune si associa al Natale non deriva tanto dal gregoriano, quanto piuttosto per un verso dalle innumerevoli pastorali strumentali diffuse, in particolare nella musica per organo, almeno dal secolo XVII, caratterizzate dal ritmo puntato della melodia e dalla presenza di pedali (cioè note tenute molto a lungo) in funzione armonica, e per un altro dai corali antichi, anche tardomedioevali, e poi da quelli della Riforma. Entrambi gli elementi (pastorali e corali) furono poi utilizzati e rielaborati dai più grandi musicisti nell’ambito di composizioni originali.
Tra i corali più belli, affascinanti ancora oggi, si possono ricordare: Quem pastores laudavere (noto nei paesi di lingua tedesca come Der Quempas, dall’acronimo delle parole iniziali), Es ist ein Ros entsprungen (È sbocciata una rosa), Ich stehe an der Krippe hier (Sto qui presso la culla), Von Himmel hoch (Dall’alto dei cieli) e molti altri. Le loro melodie sono semplici, a volte quasi ingenue, ma allo stesso tempo nobili ed elevate. Proprio la loro semplicità ne ha favorito l’uso da parte dei compositori successivi, ed in primo luogo Bach, per le rielaborazioni anche più avanzate, delle quali un esempio proprio di Bach sono le Variazioni canoniche per organo su Von Himmel hoch BWV 769. Le melodie dei corali vengono ampiamente utilizzate in una delle più ampie composizioni natalizie, ancora di Bach, è l’Oratorio di Natale (Weihnachtsoratorium) BWV 238, che non è un oratorio in senso stretto inteso come composizione unitaria, ma un ciclo di sei cantate destinate in origine all’esecuzione liturgica nelle festività del periodo natalizio, da Natale all’Epifania. Anche se oggi si usa eseguirle e registrarle tutte insieme, è evidente che non si tratta di una composizione che abbia la stessa compattezza e continuità anche drammatica delle passioni, ma è comunque ricco di pagine di altissimo livello, come i grandiosi cori che concludono le cantate e numerose arie. La Sinfonia che apre la seconda cantata è una sorta di sublimazione delle tradizionali pastorale natalizie, il cui stile e atmosfera qui sono portati ad una perfezione impensata.
Una composizione unitaria, non liturgica ma destinata all’esecuzione concertistica, è invece il Messia HWV 56 di Händel. Poiché questo grandioso oratorio narra l’intera vicenda di Cristo fino al Giudizio universale, comprende anche una sezione – la prima – dedicata all’avvento e al Natale, ricca di pagine di eccezionale livello, tra cui ne citiamo due che manifestano stretti legami con le pastorali tradizionali, anche qui portate ad un livello che ha pochi paragoni: la Pifa strumentale e l’aria He shall feed his flock (che qualche volta da noi è cantata come brano indipendente col titolo S’accese un astro in ciel).

Riferita all’Avvento è invece una spettacolare aria di grande potenza drammatica, O thou that tellest good tidings to Sion per mezzosoprano e coro. Il celeberrimo Hallelujah viene spesso eseguito in concerti natalizi, ma in realtà conclude la seconda parte dell’oratorio, dedicata alla morte, resurrezione e ascensione di Cristo.
A volte testi natalizi vengono adattati a composizioni che in origine non hanno alcun rapporto col Natale. Una delle più famose, e più belle, è la Ninna Nanna di Brahms (Wigenlied op. 49 n. 4 per voce e pianoforte) che nel testo originale è rivolta ad un bambino qualsiasi (nel testo c’è un riferimento a Gesù, che non basta a renderlo un canto natalizio: si dice infatti al bimbo, vegliato dagli angeli che ti mostrano in sogno l’albero di Gesù Bambino). Questa melodia meravigliosa però supera di gran lunga innumerevoli composizioni espressamente natalizie, o addirittura liturgiche, quindi perché non dovremmo immaginarla anche rivolta al Bambino Gesù?

Beppe Pavoletti